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L'alfabeto delle delizie costiere

Dalla A di alici alla T di torta caprese

L'alfabeto delle delizie costiere

Sono talmente tanti i sapori della Costiera da occupare quasi un intero alfabeto... del gusto ovviamente!

A come Alici. Il tesoro di Cetara, piccolo borgo marinaro sulla Costiera Amalfitana, è la "Colatura di Alici" erede dell'antico Garum romano, una salsa di pesce citata anche nelle ricette di Apicio. A Cetara si fa solo con le alici pescate a primavera che vengono pulite, lavate e messe sotto sale pressate con pesi diversi. Il liquido prodotto dalla pressione e dalla fermentazione viene filtrato, esposto al sole, fatto scorrere di nuovo nei barili di pesce ed infine imbottigliato. Un elisir al sapore di mare con cui condire gli spaghetti o impiegare in altre ricette appetitose. Un indirizzo dove acquistarla è Cetarii a Cetara.

C come 'Coniglio all'Ischitana. Un piatto saporito e tipico della gastronomia isolana soprattutto quando è fatto con i "conigli di fosso" allevati all'interno di un habitat più vicino a quello originario. Un tempo i conigli erano l'animale più diffuso dell'isola, tanto da creare una vera invasione. E il risultato è una ricetta di terra diventata uno dei piatti simbolo di Ischia.

D come De Riso. Nome ormai celebre a livello internazionale, Salvatore De Riso è sicuramente il pasticciere più noto del Sud Italia. Nonostante le sue dolcezze siano ormai presenti nei migliori hotel e punti vendita del settore vale la pena visitare la pasticceria De Riso a Minori.

G come Gragnano. La pasta che iniziò a essere prodotta in questo paese a Sud di Napoli tra il 1500 e il 1600. La giusta umidità e ventilazione grazie alla brezza di mare crearono le condizioni ambientali favorevoli e i primi pastifici familiari si moltiplicarono in strutture più grandi. Dopo alti e bassi nel corso dei secoli oggi si assiste ad una rinascita dei pastifici di Gragnano grazie al recupero della tradizione da parte della Cooperativa Pastai Gragnanesi .

L come Limone. Il frutto dal colore del sole è sicuramente uno dei simboli della Costiera di cui caratterizza anche il paesaggio costellato di terrazzamenti dove vengono coltivati i limoni. Un tempo gli alberi erano ricoperti dalle tipiche "pagliarelle" per proteggerli dal vento e dal freddo, stuoie di pagia oggi sostituite da reti di plastica. Dalla macerazione delle scorze si ottiene il celebre liquore "Limoncello" la cui paternità viene contesa tra Sorrento, Amalfi e Capri.

Pochi chilometri quadrati e tre varietà di limone:

  1. Sfusato di Amalfi
  2. Ovale di Sorrento
  3. Femminiello di Capri

N come Ndunderi. Una specie di gnocchi originari del paese di Minori e considerati dall'Unesco una delle paste più antiche del mondo. Probabilmente al tempo dei romani venivano fatti con farina di farro e caglio, oggi invece si impastano con ricotta freschissima e si condiscono anche solo con una salsa fresca di pomodoro. Da cercare nei ristoranti tradizionali della zona.

R come Ricotta di Tramonti. Il paese di Tramonti è in bilico tra mare e montagna, posto a circa 7 km da Amalfi e a una simile distanza dai Monti Lattari. Qui le mandrie pascolano in modo semibrado e dal latte si produce una ricotta che profuma di erbe e di sole. Il paese ha dato i natali anche a circa 3000 pizzaioli che da qui si sono sparsi per la penisola e all'estero portando la vera cultura della pizza.

S come Scialatielli. Uno dei formati di pasta più tipici della Costiera Amalfitana. Più corti degli spaghetti, piacevolmente irregolari, sublimi con il sugo di pesce. Si trovano anche secchi ma un piatto di scialatielli freschi è comunque indimenticabile.

T come Torta Caprese. Una delizia fragrante di mandorle e cioccolato realizzata senza farina né lievito. Una leggenda vuole che sia nata agli inizi del '900 da un pasticciere caprese che per l'emozione di preparare una torta al cioccolato per tre amici di Al Capone si dimenticò la farina. Un errore decisamente squisito.

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