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C'era una volta l'Ogliastra

L'Ogliastra nascosta dei Tacchi: volti e paesi dal futuro antico

C'erano una volta le casine di due antichi paesi abbandonati, Gairo Vecchio ed Osini Vecchio, deserti e suggestivi, quanto affascinanti e inquietanti, al punto da essere ribattezzati "Paesi Fantasma".
Accomunati dall'aggettivo e dal destino di una terribile alluvione del 1951 che ha costretto gli abitanti a trasferirsi più in quota (oggi Gairo Sant'Elena) e più a valle (Cardedu), sopravvivono alla sorte e testimoniano tutto il loro fascino architettonico.
E' lì, in quelle strade e casine che si torna indietro nel tempo. Costruite in granito e scisto locali, tenuti insieme da fango, malta o sabbia, resistono intatte, alcune colorate, com'era consuetudine allora, di calce azzurra o rossa.

Rivisitarle ora consente di farsi un'idea dell'ambientazione culturale e della tipologia abitativa prima dell'edilizia moderna. Qui non c'era distinzione di isolati e le case dei pastori sorgevano accanto a quelle dei contadini o degli artigiani e non essendoci zone ricche e povere tutti si sentivano parte della stessa comunità. La casa tipica era infatti formata dalla cucina che dava direttamente sulla strada, ospitava il lavoro delle donne e il ricovero di animali e ragazzi che dormivano insieme attorno al focolare. Camminando per i viottoli delle case vuote dagli occhi ciechi, per le porte e finestre mancanti si ha l'impressione che gli abitanti siano ancora lì.

E sono loro, infatti, quegli stessi uomini e donne che ancora incantano, conquistano e regalano briciole di saggezza sfidando un futuro che qui è ancora antico.

La Valle dei Tacchi

Vale la pena percorrere la Strada dei Tacchi (le giurassiche formazioni calcaree a tronco di cono) tra le più suggestive d'Italia, attraverso morbidi tornanti che accompagnano l'omonima Valle dalla vista mozzafiato su cui questi paesi sono arrocati.
Da Jerzu, in cui si respira il rosso vino Cannonau si giunge fino a Seui meta naturalistica di quel polmone verde di 3000 ettari che è la Foresta di Montarbu.

Nuraghi e Perda Liana

Curve e salite non mancano ma inevitabilmente delineano scenari primordiali e architetture naturali, svettanti come sentinelle (Scala San Giorgio),villaggi nuragici (Serbissi), grotte leggendarie e residui di civiltà sepolte.
E' un lento arrampicarsi su alture che sfiorano il cielo, valli segnate da fiumi, vigne strappate alla montagna, gole e canyon percorse in parallelo da quel trenino verde che si scorge in lontananza tra i costoni di uno scenario da Far West.

Sono 1293 i metri da non perdere per raggiungere la superba e maestosa Perda Liana curioso totem di roccia simile ad un castello, tra i più affascinanti dell'intera regione. In Ogliastra si racconta che chiunque avesse un desiderio da esaudire durante la notte poteva raggiungere Perda Liana per scambiare la propria anima con i diavoli.
Fino a qualche tempo fa, nella zona, vedendo qualcuno che si era arricchito molto in fretta si usava dire: "A sa Perda 'e Liana su chi heres ti dana!" (A Perda Liana quel che chiedi ti viene dato). Visto dal basso sembra davvero che l'imponente roccia potesse essere un tempo utilizzata come un altare pagano, "porta sacra" verso mondi paralleli.

Una montagna avvolta nella leggenda che è solo un assaggio del meraviglioso panorama costituito dai "Tacchi d'Ogliastra".
Poco distante da Osini costruito tra le rocce calcaree e strette viuzze s'incontra Ulassai, comune posto a 720 metri s.l.m. con le Grotte Su Marmuri (marmo) tra le piu' grandi in Europa dove si può scoprire uno scenario architettonico naturale, spesso paragonato a una cattedrale di pietra per la grandiosità e suggestività degli ambienti

A passeggio tra le opere di Maria Lai

I dintorni sono invece contraddistinti dalle opere di Maria Lai, artista molto nota in campo internazionale che ha rivestito d'arte il suo luogo d'origine e trasformato la vecchia stazione ferroviaria in museo contemporaneo.

Dove: Ogliastra
Comuni: Jerzu,Ulassai, Osini,Gairo
Perché: Storia, Natura, Tradizioni,Archeologia:
Periodo consigliato: Tutto l'anno, in trenino da giugno a settembre
Durata: Tutta la giornata per i piu' curiosi
Difficoltà: Nessuna


Consigliato da Le stanze di Patika a chi desidera scoprire luoghi senza contaminazioni camminando all'indietro nel tempo
in trenino: a chi viaggiando come i pionieri si fa rapire dai paesaggi remoti e desolati in quad con un Cicerone d'eccezione.

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